sabato 12 maggio 2012

L'ultima battaglia

Manca l'ultima battaglia per la gloria, ma il futuro è in mani ostili. Un destino che abbiamo lasciato scivolare via come un nastro, troppo impegnati per arrestarne lo scorrer via. Dopo una stagione a corrente alternata finalmente l'epilogo è vicino, il sistema nervoso risentirebbe di ulteriori speranze alimentate da qualche possibile incastro meno probabile dello sbarco dei marziani. Prendiamoci ciò che siamo riusciti ad ottenere fin'ora: una media soddisfazione in un'Europa che non è quella aurea solcata in lungo e in largo come fosse mare da corazzate al confronto delle quali siamo piccoli motoscafi siluranti. Cerchiamo di comportarci come tali allora, alla ricerca di un'ulteriore beffa ai danni del nemico. Ed è proprio quando anche i palazzi del potere chinano cupi le loro facciate su di noi, che arriva il momento della ultima zampata. Un'assalto all'arma bianca è quello che ci aspettiamo, per poter tornare a sperare in una Vittorio Veneto dopo la Caporetto che ci ha visto travolti su ogni campo d'Italia per quanto di infimo grado. Vogliamo tornare a volare! Vogliamo un altro volo su Vienna! 
Domani finisce tutto e la pausa dell'estate arroventata alimenterà la nostra sete. Passiamola a sognare orizzonti di vittoria!


sabato 28 aprile 2012

Aquile e piccioni

Quanta fatica correre su quel campo minato che ad ogni zolla nasconde la trappola che fa scricchiolare le ossa, che allunga i muscoli.
Un'altro grido strozzato in gola, la caduta sul traguardo che brucia le ginocchia. Una sorta di tradimento a pochi giorni dalla fine, una trincea che rimane incustodita, fatta preda dal nemico proprio quando la guerra è vinta.
Con uno stormo di gufi e civette che ci volteggia sulla testa, sarebbe il caso di sciogliere i legacci all'Aquila, che si getti all'inseguimento e li faccia a pezzi col becco acuminato e gli artigli affilati.
Vorremo vedere questo, ma ci troviamo ad assistere alle disavventure di un nido di colombi spennati e impauriti, caduti dal ramo, alla mercé delle volpi e dei ratti.


Per il poco che rimane, decidete! Preferite essere Aquile o  piccioni?

sabato 14 aprile 2012

Incidenti balistici

Dannata vecchia signora, dannato Pinturicchio, tu ed i tuoi capolavori. Ma stavolta quello che hai dipinto è un San Sebastiano morente, trafitto da mille dardi, l'ultimo dei quali scagliato proprio da te.
Chapeau caro vecchio eterno bambino, sperando che questa sia la tua ultima prodezza contro di noi.
Nel britannico stadio che vede la bolgia della plebe trasformarsi in furore, la Legione smarrisce l'orientamento. E se le prove balistiche vengono effettuate negli appositamente riconvertiti stabilimenti Fiat, il portierone non ha scampo: è la lotta dell'uomo contro la macchina, dell'operaio contro il padrone, ma anche del biancoazzurro del cielo limpido assediato dal grigiore delle nuvole bianconere.
Nei tristi giorni piovosi che stringono alla gola il nostro orizzonte, un saluto particolare ad un ragazzo che inseguiva un sogno correndo lungo la fascia destra, ma quella davanti a te stavolta non era la verde distesa, ma la dura strada che ti ha portato via.
Ciao Mirko.

martedì 10 aprile 2012

Grido di battaglia

Rieccoci qui, dopo tanti funesti accadimenti le lacrime hanno fecondato le nostre energie e dopo la Pasqua la resurrezione sembra cosa fatta per noi. Almeno quella della carne, per quanto riguarda lo spirito bisogna attendere per valutare.
Nella gara che funge da Tua commemorazione, la Laudatio funebris la pronuncia un ragazzo venuto da Monza che per salire al pulpito non usa la scaletta, ma si prodiga in un volo che, a ben guardare, ha qualcosa di angelico, qualcosa che non è di questa terra. D'altronde c'è un alito divino che soffia sull'Olimpico per novanta minuti, l'avversario è ininfluente e nemmeno il gol di un ex, forse troppo rimpianto, offusca la certezza della vittoria finale.
Il tuo dito puntato ancora intimorisce il nemico, lo inchioda ai gradini di una curva che non ti lesinò mai rabbia, insulti e sputi. Vili! così come lo erano coloro che approfittavano del tuo cuore bonario e della tua testa, incassata sì tra le spalle, ma perennemente rivolta altrove.
Ora che un vessillo biancoceleste sventola sulle acque caraibiche del golfo messicano, ci piace immaginarti contento, vecchio pirata tra rum e palme, insofferente alla disciplina come al diritto commerciale, esiliato rampante, dare l'assalto a golette e brigantini carichi di conformisti e bacchettoni in doppio petto.
Ciao Long John, riposa in pace.


domenica 18 marzo 2012

Troppo brutta

Troppo brutta per essere tu, non ti riconosco nell'immagine svagata che dai di te, non ti riconosco quando tiri indietro la gamba, quando perdi il coltello che fin'ora hai saldamente stretto tra i denti. Se perdi il tuo ardore, di questi tempi, non ti rimane molto altro, cerca dunque di incollartelo bene alla coscienza di modo che non ti sfugga più.
Facciamo finta che hai scherzato, hai sottovalutato quello che credevi uno sparring partner e ti sei fatta impallinare. Va bene, non è successo nulla, però francamente certi residuati, non vorrei vederli più. Quando vai alla guerra con armi superate e logore non puoi sperare di vincere e prima di lanciare l'assalto -almeno a parole- è meglio provvedere..o rinunciare.
Aquila non capit muscas è vero! Ma quando la mosca si infila nell'occhio, infastidisce anche la regina del cielo.

giovedì 8 marzo 2012

Cola di Rienzo

Si er Papa me donasse tutta Roma/ e me dicesse lassa annà chi t'ama/ io je direbbe: no! Sacra corona...
Non ce n'è bisogno, io Roma me la prendo da solo! E a rispedire il demonio negli inferi che gli competono bastano novanta minuti. Con un Klose ormai nelle vesti dell'Arcangelo che schiaccia il maligno, la vittoria è ancor più facile e lieve. Per ristabilire il regno celeste di giustizia in terra ci voleva un cavaliere Teutonico, venuto dal nord. Insieme al suo compare carioca mette a ferro e fuoco convinzioni e supponenze, sempre più flebili, tira  giù dal trono il prepotente, lo restituisce al legittimo reggente. Come un moderno Cola di Rienzo, il nostro Profeta sale al Campidoglio, chiamando a raccolta il popolo dell'Urbe. "Distruggerò baroni e signorotti a passo di samba!" proprio come ti hanno insegnato i missionari della Teologia della Liberazione di Recife. Liberaci dal male, libera la città dalla morsa dei lanzi e dall'assedio che la cinge. Mentre nei palazzi marci del potere è cominciata la cospirazione: cartellini, ululati, regole draconiane. Questi gli argomenti cui appigliarsi, anche se ce ne sarebbero a volontà di "appigli" cui attaccarsi... Avanti così, solo verdi praterie e infinite distese di cielo davanti a noi!



giovedì 1 marzo 2012

In attesa

Il generale Klose disperde nuovamente i residui delle truppe medicee che timidamente si affacciano a Roma alla guida del mai troppo compianto Delio. Nessun dubbio sull'esito, con lo sguardo già rivolto ad altri lidi la pratica è archiviata con uno spensierato dribbling sul portiere. Chissà se mentre aggiravi l'estremo viola pensavi che forse sarebbe stato meglio riservare quel colpo da maestro per la successiva e ben più importante battaglia. Come se il prossimo incontro fosse fissato a Stirling Bridge  noi ti seguiremo fiduciosi e speranzosi, seguendo lo scintillio delle lame ghiacciate che hai al posto degli occhi, conoscendo la tua innata capacità di fargli male. Fagli male e riscatta questo tuo popolo caduto sulle ginocchia ma che non aspetta altro che la tua mano testa lo tiri in piedi per tornare a lottare. In questi giorni di sole triste che illumina la città, i fumi degli altari si alzano numerosi al cielo, il rumore delle piazze si affievolisce e lascia il posto al costante martellio degli armaioli, chiusi nelle botteghe ad ultimare le consegne. Al suono delle campane, accorrono i cittadini, si raccolgono intorno al carro che domenica uscirà dal Tempio, direzione stadio Olimpico. Imperativo: Bisogna vincere!

mercoledì 22 febbraio 2012

Caporetto

Disfatta! L'invasore venuto giù dai monti già dilaga in pianura, il popolo attonito rimane a guardare lo scempio perpetrato ai templi degli dei olimpici con rabbia e costernazione. Il nemico abbatte le statue, depreda gli altari, molesta le vestali, impunito, indisturbato. Imputare la colpa è finanche troppo facile. Un bersaglio che in tanti vogliono colpire, il fautore di questa Caporetto biancoazzurra gira a piede libero facendosi beffe delle lacrime. Per troppo tempo ci hai oltraggiati e pestati col tuo zoccolo caprino, eredità del demone dal quale discendi. Torna nel tuo inferno di cemento e aspirapolveri, lascia in pace questo popolo celeste sul quale hai fatto calare una colata di calcestruzzo più denso di quello con il quale vorresti deturpare questa città. Che razza di stregone sei? Con quanta perizia ti prodighi nello smantellare un'opera divina! Come non provi vergogna di te? Tempo fa, da queste pagine chiesi di porre rimedio al male compiuto. Vedo che non solo nulla è stato fatto in questa direzione, ma anzi, hai provveduto a peggiorare la situazione. E ora che anche la nostra guida ci ha abbandonato dopo averci guidato, tra alti e bassi, attraverso la tempesta, che cosa farai?  Memento mori

domenica 19 febbraio 2012

Né freddo, né caldo

"Non sei né freddo né caldo, quindi, visto che sei tiepido ti sputerò fuori dalla mia bocca" 
E fu così che l'Europa ci rigettò, data la nostra tiepidezza, l'incapacità di dimostrare superiorità, inferiorità o qualsiasi altro valore. La sconfitta non ha un sapore pungente, data la scarsità degli ingredienti, bensì un retrogusto amarognolo, di quelli che restano dopo una sbronza d'eroismo con i compagni.
Respinti con decisione, come piccoli scalatori inesperti che si arrampicano sull'Olimpo. La via della gloria è ancora troppo pericolosa e buia per chi non ha il giusto pelo sullo stomaco. Ma va bene lo stesso. Andremo a caccia di successi nella tana del nemico celtibero e qualora non ne cogliessimo, pazienza. 

lunedì 13 febbraio 2012

Dove osano le Aquile

E' cominciata la lotta di liberazione, la lunga marcia che ci porterà in Terra Santa. Con animo zelante e umile scaglieremo i nostri dardi contro le mura nemiche, come moderni Ironsides alterneremo preghiere a canti di guerra, come sans-culottes difenderemo il credo rivoluzionario dall'assalto del prepotente.
In dieci minuti ribalti le sorti di una battaglia persa, allora vuol dire che sei una grande squadra con un cuore anche più grande. Si rinnova il giuramento di Pontida, al gigante oppressore tremano già le ginocchia. "Colpire, correre, nascondersi come veri scozzesi"  come veri guerriglieri. Come un popolo vessato e ora sì, furioso come non mai.
Considerazione: Nelle celebrazioni che seguono la rimonta dell'Olimpico, sventola la bandiera Biancoazzurra, la bandiera che deve i colori all'Ellade schiacciata, ora più che mai, dal pesante stivale del tiranno straniero. Un pensiero vola sulle ali dell'Aquila dall'altra parte dell'Adriatico, con l'augurio che anche i fratelli greci riescano a capovolgere il risultato a breve.

mercoledì 8 febbraio 2012

Hockey a Marassi

La lastra di ghiaccio di Marassi è dura come quelle che si vedono sui campi da hockey e infatti di mazzate ne prendiamo parecchie.
Tanto per cominciare, la fisica cinetica rivoluziona in corso d'opera le sue leggi fondamentali ed il pallone incoscientemente  toccato dal pelato col codino disegna una traiettoria degna di un missile cruise. 
Poi ci pensa il portierone infallibile ad involarsi verso il sole, novello Icaro, a cadere di botto e a lasciare il compito di difendere lo specchio ad un passante, che passando appunto di lì per caso non fa poi un grande sforzo per impedire il peggio...
Giornataccia, da dimenticare, forse la neve che ha ricoperto favorirà l'oblio di una partita tanto maldestra

giovedì 2 febbraio 2012

Lascia andare il mio Popolo!

Un cuore grande così, che batte più forte di tutto e tutti, come un martello pneumatico che si abbatte sulle ingiustizie che sembravano averci travolto. Contro il ragioniere che tarpa le ali ai nostri sogni, contro il suo fido segugio, contro il diavolo, calato a Roma sotto forma di biscia rossonera. Contro la sfortuna che si accanisce sulle fibre e sulle giunture dei nostri guerrieri. Contro il gelo che sferza l'umore e amplifica il boato dell'urlo del giusto che spezza le catene. Contro tutto...contro tutti. Lascia andare il mio Popolo! O Faraone, perché il suo grido è giunto in alto stavolta. Per una sera, forse una sera soltanto, la nostra gioia ha avuto un sapore diverso, di libertà, di sfida al nemico che non si cela più ormai..nella speranza che la rabbia continui ad ardere, avanti così

-Nell'anno del Signore 1314, patrioti scozzesi, affamati e soverchiati nel numero, sfidarono il campo di Bannockburn. Si batterono come poeti guerrieri. Si batterono come Scozzesi. E si guadagnarono la Libertà-

mercoledì 1 febbraio 2012

Esortazione a riprenderci la Lazio

Mentre il nostro Eroe semidivino mette a ferro e fuoco il Bentegodi, altrove si consuma il dramma dell'ottusità che da tempo immemore guida attraverso campi minati i nostri cuori inermi di fronte all'incuria e all'inerzia, rassegnati all'esplosione imminente e all'incertezza del passo successivo. E' il tradimento verso il Popolo, il delitto più grande, che riceverà la sommaria giustizia sui banchi di un tribunale speciale, improvvisato lì per lì da un manipolo di audaci.
L'aziendalismo del cieco ragioniere, che tiene in ordine i libri di conto e possibilmente in attivo il bilancio, non ci interessa, anzi è da noi disprezzato come i miasmi di peste che da anni aleggiano sulla Lazio sprigionati dal bubbone infetto che ahinoi, da troppo tempo ormai siede sul gradino più alto. Ma col tempo i templi crollano, i palazzi vengono ricoperti dalle edere rampicanti, i corpi invecchiano e decadono, mentre la memoria delle nefandezze resta e non sarà con il sangue di un nuovo campione delle arene che bagnerai le polveri che hai alzato con tanta facilità. Rimedia al male che hai fatto e che continui a perpetrare, anche se ormai è tardi. Sappi solo che gli occhi della Storia ti guardano, scrutando ogni tua mossa, e che potrai sfuggire alla giustizia terrena ma non ad un suo giudizio. L.V.

sabato 28 gennaio 2012

Carme

Ah! Mediolanum, vituperio delle genti, ma prendercela col nemico questa volta che senso ha? Là dove regnavano ordine e disciplina, ora ci sono solo incuria e abbandono. Le rovine del nostro Tempio sono invase da mercanti e neanche mezzo profeta che li scacci con la sferza di vimini...Ah Lotito, Lotito, mai fosti presidente ardito, col tuo colloquiare forbito, pochi posson dire di averti capito, e tu che della squadra governi le sorti ed infiniti lutti e dolori porti, ascolta queste mie poche e vane parole..il tuo latinorum mettilo lì, dove non batte il sole.

mercoledì 25 gennaio 2012

Ira funesta

La rabbia che fa vederti in balia di forze oscure senza poter fare nulla è indescrivibile, è come guardare una fiammella che brilla nel baratro senza aria.
Dove non potè il norcino testaccino potè il nefando giudice corrotto. E come per magia ecco che il limes ultimo si sposta a piacimento della cornacchia con il fischio in bocca, ecco che il proditore nemico difende la porta con armi improprie senza pericolo di incorrere in sanzioni.
E se di mattina, alzandoti di buon ora, sentirai un ronzio nelle orecchie, non preoccuparti troppo, è la voce di un popolo intero che ti indica la via più breve verso quel paese che conosci tanto bene.

mercoledì 18 gennaio 2012

Scusate il ritardo

Nelle accademie militari di Prussia lo insegnano da tempo, ma solo tu applichi alla lettera il concetto di "stop a seguire-tiro-gol". Per la delizia degli ufficiali istruttori, a tuo piacimento inserisci il "dribbling" nel già difficile esercizio. Il cadetto Miroslav è destinato ad una grande carriera.
E l'alternarsi dei regimi non ti scuote, lo sguardo resta fermo, come ferme sono le tue gambe che non vacillano mai. L'Est e l'Ovest sono demarcati dalla linea che passa tra i tuoi piedi e il gelo del immenso Nord si condensa nei tuoi occhi.





giovedì 12 gennaio 2012

Piccola esortazione ad avanzare su tutti i fronti

E' la consapevolezza che a Valmy fu dei sanculotti a farci continuare il cammino.
Conoscendo il tradimento dei capi, il dovere della lotta si fa sacro.
Come quando l'ultimo tribuno di Roma suonava le campane del Campidoglio accorreva il popolo in arme, così accorriamo noi in difesa della Lazio.
"Bisogna inculcare la Coscienza di classe nelle teste di questi nostri ragazzi"

domenica 8 gennaio 2012

Aria di rivoluzione

Quale migliore accadimento poteva rinvigorire la 'vena' abbastanza prosciugata dalle gozzoviglie delle feste?  Magari una bella vittoria con la quale inaugurare l'anno solare.
Come preconizzato, la disfatta è nell'aria, il panico è nell'aria. Da tutte le province dell'Impero giungono voci che le guarnigioni stanno smobilitandosi. Le frontiere sono più porose. Il morale basso.
Ci si organizza come si può: nelle fabbriche si cominciano ad armare gli operai che accorrono in piazza per l'orazione quotidiana. Il compromesso estivo non regge più, il governo provvisorio inizia a fallire e a non aver quasi più paura di mostrarlo al popolo.
Si torna all'antico, nuovi Manifesti annullano anni di riforme. l'autocrate ritira le concessioni e la nazione tutta avanza spedita verso il gelido inverno...
"Tutto il potere ai Soviet" grida già qualcuno, da qualche parte
Rinforzi subito! O il popolo si riverserà ancora nella Piazza del Palazzo.