domenica 27 novembre 2011

Nichts Passiert

Tutta l'industria pesante sovietica di mezzi cingolati è nulla paragonata alla fabbrica di inossidabili trattori targata F.I.A.T. Vedere con quanta leggiadria (e quanta sufficienza) l'Aquila volteggia su quell'ammasso bianconero di ferraglie è edificante per i primi venti minuti, poi più nulla. Con la furbizia caratteristica del capitalista, l'ospite falso, cortese e non gradito, sfrutta lo spazio sguarnito per trafiggerci. Nulla possono le rimostranze biancoazzurre. Poco inclini a farsi inquadrare nelle organizzazioni sindacali, i legionari cercano lo scontro a viso aperto contro l'odioso produttore di utilitarie, ma la diga chiamata Buffon è troppo alta. E dove questa non arriva, vi è il palo a negare la gioia al popolo eletto. Convinciamocene: non è successo nulla, niente è perduto. Anche se basta ascoltare una dichiarazione dell'autore del gol, la sua personalissima costruzione della frase, la sintassi, la grammatica, la consecutio temporum, per far ribollire il sangue dalla stizza...

domenica 20 novembre 2011

Patagonia-Magna Grecia

Quando Michelangelo affrescò la Sistina, si ispirò ad un portierino di provincia che protendeva ogni millimetro di massa muscolare nel tentativo di diventare grande, respingendo i proditori assalti corsari del nemico. Ora il portierino guarda tutti dall'alto della sacra volta, e quando stende il braccio, sente il tocco della Divinità.
Qualsiasi storico ne è convinto, senza truppe corazzate la guerra non si vince, figuriamoci senza la divisione Panzer di Klose, la più letale d'Europa. E allora, nel timore di una seconda El Alamein, bene ha fatto l'ispettore Callaghan da Gorizia a rispolverale i manuali di guerra difensiva. La diga erta per fronteggiare le chiassose soldataglie di Masaniello regge. Il colosso d'ebano e il cavaliere del Baltico, guadagnano la medaglia al valor militare.
In mezzo al campo si muove col compasso, va lento, sembra che studi il terreno palmo a palmo. Poi disegna la traiettoria con un colpo di pennello, oppure pianta i piedi come radici nel terreno e fa scudo col suo corpo allo scugnizzo di turno che si vuole "accattà 'o pallone". Lo sguardo si perde nei vasti orizzonti della Patagonia, nel gelido riflusso del mare sulle rocce, nella calma riflessiva del suo popolo. Poi di scatto si gira e mormora agli avversari: " Mai impero fu più variegato di quello dei cattolicissimi Re di Spagna: guardate Me...e guardatevi voi..."

lunedì 7 novembre 2011

Certosa di Parma

Le macchine d'assedio della legione manovrano lente e macchinose sul verde dell'Olimpico. I barricaderi ducali ergono un muro di cinta insuperabile che non vacilla sotto i colpi degli artiglieri biancoazzuri. Meglio affidarsi al genio e alla logistica allora. Si comincia: le trame della manovra cominciano ad intessersi, ad ingarbugliarsi, a perdersi nel nulla, a farci smadonnare. Niente, neanche la guerra di posizione sembra arriderci. "La vittoria è nostra" dichiara l'ufficiale prussiano "Le vostre tecniche sono superate, lasciate a me il comando" e la Blitzkrieg fa il suo trionfale ingresso nei manuali di storia.
E la pacifica Colomba che sperava nell'armistizio da un punto a testa, vola via veloce innanzi alla rapace Aquila che fa bottino pieno.

venerdì 4 novembre 2011

Concilio Tridentino

Urge una seduta del concilio. Ordine del giorno: la piccola chiesa riformata elvetica che ha avuto l'ardire di inviare un'ambasceria presso l'Urbe. Questi impenitenti zwingliani vanno trattati con grazia diplomatica, ma rispediti a casa con le ossa rotte. Tra patriarchi e vescovi spicca la voce di un piccolo prelato, un pretino di campagna: "La Controriforma parte dal mio piede". Così è, e tra lo stupore generale, i forieri delle pericolose tesi dei riformatori svizzeri, sono dispersi da un suo destro sporcato che al 62' trafigge l'incolpevole portiere. Come la storia ci insegna, la controrivoluzione conservatrice è partita troppo tardi ed il cammino per la riconquista d'Europa rimane impervio ed ostile. Tra un mese, l'ultima eresia da affrontare: stavolta quella dell'est, dove ortodossia e vampirismo, edilizia socialista e gelide foreste faranno da baluardo contro l'avanza dell'Aquila portatrice di luce.

martedì 1 novembre 2011

pagelle Cagliari-Lazio


MARCHETTI:Il cattolicissimo portiere  biancoceleste  dopo un avvio di campionato un po’ incerto  acquista  sempre  più la  sicurezza  del degno massimo difensore  biancoceleste. Seppure  lo sguardo sembra  non essere dei più svegli e vigili, col Cagliari il portiere  si merita  un 6,5 per  la  tempestività nelle uscite  e  negli interventi (pochi). Unico appunto estetico. Tagliategli i capelli.
KONKO: il francese  con passaporto senegalese e  marocchino merita  la  sufficienza per  la  costanza  e per gli inserimenti di gioco. Meglio in fase  difensiva che  in quella  propositiva, ottimo nelle  diagonali. Riusciremo mai ad  avere  un terzino che  riesca  nei cross?? Voto 6
DIAS: la  faccia  sorridente  ma  scura,sembra  sporca di fatica  e  di sudore.  Le  voci di mercato non lo sfiorano, la  colonna  biancoceleste come  in ogni partita ormai  risponde  “presente “ con una  prestazione  sopra  le righe. L’acquisto più azzeccato dell’era  Lotito che  ci aveva abituati a  Siviglia e  Cribari.  Uno dei migliori difensori del campionato, Voto 7 con punto esclamativo! Che  si lavi o meno, a  noi ce  piace  cosi. Una  certezza
DIAKITE’: la  giovane  promessa che  tutti noi aspettiamo da  anni ormai, rimane ancora  acerba; scoordinato nei disimpegni e  nell’impostazione del  gioco, deve  ancora  dimostrare  parecchio per  guadagnarsi  l’ambita  maglia  da  titolare e  la  fiducia  del mister.  Il fisico lo aiuta  molto per  questo la  sufficienza  la  merita  tutta, anche  perché, francamente, non fa  rimpiangere per  nulla Stankevicius, preferito contro il Catania, Voto 6.
RADU: il “rumeno più romano de Roma”  merita  la  sufficienza solo per  l’intervista bislacca  rilasciata alla  fine  del primo tempo. L’infortunio che  lo ha  tenuto lontano dai campi lo penalizza  ancora  in termini di affidabilità difensiva e  condizione  fisica. Voto 6
LEDESMA:  Il regista è tornato dalle  vacanze  estive  ingrassato e  appesantito. A  parte il bel lancio nel secondo tempo per  Klose, il patagone non riesce  ad  imprimere  il suo gioco che  si sposa però benissimo  con  il gioco complessivo della  squadra, abile ad  addormentare  la  partita  e far  male al momento giusto. L’esperienza  acquisita  in tutti questi anni di Lazio lo salva dal giudizio negativo. Voto 6.
LULIC: Ecco un altro con la  faccia sveglia… Zitto zitto il bosniaco sta  diventando la  rivelazione  della  Lazio. Impiegato a  inizio campionato da  terzino sinistro posizione nella quale  ha  ampiamente  dimostrato di avere  un piede  solo(il destro!),il misterioso acquisto estivo da interno di centrocampo rende  al meglio permettendo  alla  Lazio di passare  in vantaggio. Concreto, non fa  rimpiangere la “mauri-dipendenza”  dell’anno scorso.  Un 6,5 che  diventa 7 per  il gol….e che gol!
BROCCHI: la  grinta e  l’intensità che  mette  al servizio della  squadra è fondamentale.  Poche  settimane  fa  qualcuno lo prendeva  in giro per  i debiti in affari, noi dopo averlo visto volare trionfalmente  al derby,( un po come Hu Jia nella  piattaforma  10m ad Atene’04) ce  lo gustiamo e  apprezziamo la  sua  determinazione. Voto 6,5
HERNANES:  Passi, doppi passi, tunnel, finte, contro finte, veli. Il brasiliano seppur non  in gran forma  e  reduce  dall’infortunio di Bologna dimostra  di essere  più continuo dell’anno scorso. Con la  sua  faccia  simpatica  e  sorridente  che  ricorda  molto quella  di Butthead , è l’elemento giusto per  far  girare  la  squadra.  In molti sanno che  dopo le  partite  è sua consuetudine  rifugiarsi nelle migliori trattorie  romane con Dias e  gustare le  prelibatezze della  nostra tavola. Buon appetito. Voto 6,5
KLOSE: “Ma  che  te  lo dico a  fa!” Il tedesco oramai neanche  esulta  più. Corre in attacco, torna in difesa, aiuta  i compagni nella  fase di copertura, un giocatore  tatticamente  incredibile.  Tu lo elogi e  lui a  testa  bassa ti riconcilia col calcio. Alla  faccia  del “progggetto” che  diventa “idea”, il trentatreènne  che  i “baluardi dell’essere” credevano finito stupisce  ancora  per  la  vena  realizzativa (3gol in 4 partite). “ A cààààsaaaaa!” Voto 7
CISSE’: Con uno stadio praticamente  vuoto le  urla  di rabbia e  di frustrazione  rimbombano fino a  casa. Ancora  una  volta  il francese  non riesce  ad  esprimersi al meglio e  a  trovare  la  rete che  ormai sembra  una  chimera. Al contrario però incornicia la prestazione  con due  assist degni del suo nome . I club privè  lo hanno ridotto all’osso… Voto 6+
ROCCHI: Aspettavamo questo momento.  E mò so 100 ! grazie Tommaso , adesso sei ufficialmente  nella  storia  biancoazzurra , sei minuti per  suggellare il record della  tripla  cifra da  vero attaccante  di razza. I tifosi della  Lazio ringraziano il grande doge  di Venezia . Cento di questi giorni! Voto 7
REJA:Voto 7 

Giulio Baiocchi