lunedì 31 ottobre 2011

100

Per il tuo centesimo goal , a Venezia stanno pensando di dedicarti un campiello, almeno una calletta, per iscrivere il tuo nome immortale sui muri della storia. Sei tu che dichiari chiusa la colonizzazione della Sardegna e fai vela trionfalmente verso casa, dove presso il molo di Palazzo Ducale il popolo ti attende in festa. L'aristocrazia senatoria ti scorta alla Scala dei Giganti, ma una volta affacciato alla loggia il tuo sguardo si rivolge al mare, ad altri lidi, ad altre conquiste. 100 volte grazie Tommaso, l'ultimo Doge che da anni guida la legione biancoceleste in battaglia.
Poi c'è quel ragazzo venuto dall'est, velocissimo, lo sguardo triste, della sua terra ha conservato il ricordo dei colpi di mortaio e degli infidi tiratori, e ne ha acquisito la balistica, così, en passant, scocca il bolide che riduce in macerie i villaggi nuragigi, sollevatisi contro la dominazione dell'Aquila.
Miro come fai? E' davvero così facile per te? Neanche esulti più! "Sai com'è..." hanno sentito che sussurravi "Aquila non capit muscas"

giovedì 27 ottobre 2011

Va bene uguale

Memore della battaglia di Tannenberg, seicento anni dopo, un altro lituano decide di rovinare i piani del Gran Maestro dell'Ordine Teutonico. L'avanzata della truppa biancoceleste, guidata dal generale Klose, è fermata infatti da una 'trionfale' alzata di spalle del biondissimo Stankevicius (da ieri sera, dopo i numerosi primi piani post "cappellata", in molti si stanno chiedendo se la carriera di fotomodello non gli si addica di più) che consegna al barbaro invasore il dardo che puntualmente ci trafigge. 1 a 1 tutto da rifare.
E il tempo per rifare il tutto ci sarebbe anche, il problema è che mancano gli uomini chiave, o meglio manca un eroe, manca qualcuno che tiri le stampelle contro il nemico (e di stampelle al momento ce n'è in abbondanza) e ci faccia vincere la guerra:
La Pantera Nera, re di tutti i Nubiani, non riesce a graffiare come vorrebbe, e quando il console lo richiama dalle prime linee, con piglio austero e sguardo ferito ma fiero, fa direttamente ritorno all'accampamento, senza sostare sulla collina per gettare un ultimo sguardo al campo di battaglia. Il bad boy Sculli deve capire da che parte vuole stare. Forse confuso dall'amore per la sua Magna Grecia natale, sembra a volte non saper prendere una decisone: servire Roma o servire Annibale, urge una scelta!
Ma va bene lo stesso!
Curiosità: si studiano le misure di Klose per imminente edificazione di monumento equestre. Scompiglio in Campidoglio quando la notizia è giunta alle orecchie di Marco Aurelio

lunedì 24 ottobre 2011

Osservazioni sulla partita di Bologna

La freccia dei Balcani corre veloce come il vento e di certo non ferma a Bologna.
Diceva qualcuno che l'arbitro migliore è quello che nell'arco dei novanta minuti non si vede e non si sente, la stessa cosa puo' dirsi di una squadra, se vince.
Dispiace all'avversario vedere sprecata la tua arte, la tua magia, e allora, potendo, corregge la traiettoria del bolide da te scagliato; "Perché?" chiedono i compagni "Non amate anche voi la balistica e l'armonia?" risponde lui.
E non serve un tuo gol, basta il tuo sguardo ombroso e autoritario e l'arbitro toglie la mano dal taschino.



venerdì 21 ottobre 2011

Peccato di Hybris

Il peccato di hybris , si sa, prima o poi si paga e prima lo si paga e meglio è, cosi' non passano neanche quaranta secondi dal meritato vantaggio che già saldiamo il nostro debito con Nemesi.
La legione impatta contro la falange di fanteria elvetica, un tempo l'armata piu' temibile d'Europa, oggi poco piu' che un manipolo di ragazzini scarsi e motivati, e lo stridore delle lame attesta che le formazioni sono bloccate, impantanate, una davanti all'altra.
Le truppe ausiliarie non bastano, non pungono come si conviene, satolle di banchetti post derby, guardano con fastidio i barbarici elevezi che non piegano la testa innanzi ai civilizzatori. Anzi, Zwingli il riformatore in persona, arringa i suoi, accantonando per un attimo il concetto di predestinazione, minaccia la dannazione eterna per chiunque non si impegni a difendere la riforma contro il giogo di Roma. Va bene cosi', le capacità dell'avversario sono state testate, l'accampamento della legione rimane a guardia del castrum nemico che, forse, rimpiange amaramente l'ardire di aver provocato l'Aquila.
Con la consapevolezza del favore del campo di battaglia e della richiamata dei veterani dal meritato otium, ci si rivede il 3 Novembre!
Forza Lazio.

lunedì 17 ottobre 2011

Campi Catalaunici

Il sacco di Roma è già un evento catastrofico di per sé, figuriamoci due, in due giorni!
Stavolta il lanzichenecco barbaro invasore è stato bloccato alle porte dell'Urbe. L'Aquila della legione ha fatto il suo dovere e l'ennesima orda che si apprestava a fare scempio della città è in rotta.
Il popolino piange, chiede diritti, minaccia la secessio plebis, ma stavolta nessun Menenio Agrippa verrà inviato loro, l'apologo delle membra e della stomaco è storia vecchia. Nessun compromesso, gli Optimates rimangono padroni, i plebei servi e le gerarchie ristabilite.
Grazie Miro, generale venuto dal nord, il nostro Flavio Ezio che quando meno te lo aspetti disperde i tracotanti Unni ai Campi Catalaunici, li rimanda a casa con le ossa rotte. E noi ti siamo grati, sei entrato nei nostri cuori, meriti l'arco di trionfo più alto e l'acclamazione che si tributa ai consoli vittoriosi. Ma i tribuni della plebaglia sbraitano dai loro pulpiti, pazienza, li lasciamo fare, a ben altri orizzonti rivolgiamo lo sguardo. Dopo aver concluso la campagna di difesa di Roma, ora, si riparte alla conquista. Ad attenderci i bellicosi svizzeri e il gelo della Mitteleuropa, da sempre ribelle ed ostile. Nessuna paura, fuori i vessilli e fuori la voce! Almeno quella che è rimasta.
Nessun dorma

martedì 11 ottobre 2011

Eccoci

Mancano 5 giorni alla madre di tutte le battaglie, la catarsi si avvicina. E la pressione è tanta, troppa e si riversa sul ginocchio del nostro colonnello che fa male, a noi più che a lui, si gonfia e si sgonfia a ritmo di cornamusa scozzese. Già perché noi siamo scozzesi, in terra inglese però, quindi assediati, spiati, tenuti d'occhio, dal nemico e dal Fato. Ma va bene così, ci piace, ci siamo nati. Siamo nati per soffrire e viviamo soffrendo.
La quiete prima della tempesta è cerebrale, ci spinge alla riflessione, al raccoglimento religioso. Sacrificare alla dea Fortuna serve a poco in questi momenti. Meglio appellarsi a Marte senza dimenticare sua sorella Minerva, innalzando un altare, magari proprio sotto la Nord.
Forza e antidolorifici

lunedì 3 ottobre 2011

Espugnata Firenze

Dopo che il volto prognato del cercione de 'noantri, esplode in quel suo ghigno di gioia, ma chi l'avrebbe mai detto che sarebbe andata così? E invece è andata proprio così, l'Aquila torna a volare e spicca il volo proprio da quell'Artemio Franchi che ultimamente ci vede uscire sempre a pancia piena dai suoi ostili cancelli.
E' inutile, quando nasci carioca, carioca resti. I passi del samba ti rimangono scolpiti nel dna e l'occasione de dançar prima o poi si presenta e allora: qualche ammiccamento all'avversario, due o tre oscillazioni di bacino, doppio passo e goal. Più facile di così.
Con buona pace di guelfi e ghibellini, gli attacchi viola si infrangono contro una specie di frangiflutti dalla criniera leonina, che salva tutto incredibilmente, (anche se la dea bendata ha già decretato con sentenza inappellabile che almeno il 60% dei tiri verso la porta della Lazio devono,in un modo o in un altro, gonfiare la rete).
Minuto 82' sul cronometro, succede quello che non t'aspetti. Il colonnello della Stasi, Miroslav Klose, ha sin lì osservato la partita. L'ha tenuta d'occhio rimanendo nella penombra da bravo agente qual è. Detestato dal popolino che lo fischia poiché conosce la fulmineità dello scatto di questo mamba prussiano, il buon Miro se ne sta lì sornione, non scalpita, non si danna l'anima. Sa che prima o poi sarà costretto ad intervenire ed infatti...Esperto in intercettazioni, il bomber coglie l'assist del bad boy Sculli e spedisce i tracotanti viola, là dove si conviene che vengano spediti.

sabato 1 ottobre 2011

Fiorentina Lazio

Domani contro la squadra di Dante e Machiavelli e un ripasso dei concetti di Virtù e Fortuna sarebbe d'uopo. I viola comunque non sembrano aver fatto tesoro dei suggerimenti del 'solitario abitatore di San Casciano' confidando nella guida spavalda del bellicoso 'mercennario' serbo che in più è pure un ex. Caro Sinisa vedi che devi fà... Domani il racconto del match.