lunedì 17 ottobre 2011

Campi Catalaunici

Il sacco di Roma è già un evento catastrofico di per sé, figuriamoci due, in due giorni!
Stavolta il lanzichenecco barbaro invasore è stato bloccato alle porte dell'Urbe. L'Aquila della legione ha fatto il suo dovere e l'ennesima orda che si apprestava a fare scempio della città è in rotta.
Il popolino piange, chiede diritti, minaccia la secessio plebis, ma stavolta nessun Menenio Agrippa verrà inviato loro, l'apologo delle membra e della stomaco è storia vecchia. Nessun compromesso, gli Optimates rimangono padroni, i plebei servi e le gerarchie ristabilite.
Grazie Miro, generale venuto dal nord, il nostro Flavio Ezio che quando meno te lo aspetti disperde i tracotanti Unni ai Campi Catalaunici, li rimanda a casa con le ossa rotte. E noi ti siamo grati, sei entrato nei nostri cuori, meriti l'arco di trionfo più alto e l'acclamazione che si tributa ai consoli vittoriosi. Ma i tribuni della plebaglia sbraitano dai loro pulpiti, pazienza, li lasciamo fare, a ben altri orizzonti rivolgiamo lo sguardo. Dopo aver concluso la campagna di difesa di Roma, ora, si riparte alla conquista. Ad attenderci i bellicosi svizzeri e il gelo della Mitteleuropa, da sempre ribelle ed ostile. Nessuna paura, fuori i vessilli e fuori la voce! Almeno quella che è rimasta.
Nessun dorma

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