giovedì 22 dicembre 2011

Natale 1942

Possiamo dire che è arrivata la fine del '42 anche per noi? Sì, dalle ultime due prestazioni si direbbe così.
Il Kaiser è invincibile ma "La Russia ha due grandi generali: il generale Inverno e il generale Fango". L'inverno ci gela le ossa, il fango fa impantanare le ruote dei carri e i cingoli.
Servono rifornimenti, lo spettro del '43 non deve essere rievocato. Ma le linee ferroviarie sono danneggiate dal ghiaccio e dall'inedia.
Riunito in una piccola Dacia, lo stato maggiore ha il sacro compito di impedire l'arresto dell'avanzata. Proprio  ora che l'infido nemico si sta riorganizzando, progettando una vigliacca controffensiva, niente deve essere lasciato al caso.
Impedire una nuova anabasi, questo deve essere marchiato a fuoco nei memoranda degli alti ufficiali addetti agli  approvvigionamenti.
Le prime linee non vanno lasciate sole a dover affrontare il gelido inverno '42/'43.

Che le licenze natalizie portino consiglio e risollevino il morale di una truppa stanca e logora!


lunedì 19 dicembre 2011

Alea iacta non est

Gli artigli spuntati non graffiano e l'Aquila non spicca il volo. Non bastano i guizzi della freccia dei Balcani e i lampi del Kaiser Klose ad illuminare il cammino.
E' quel dannato scalino verso la gloria che non si vuole salire, è il timore che ha bloccato Attila alle porte di Roma e la febbre che fermò Alessandro di fronte ai bastioni montani dell'India. Sono i polsi che iniziano a tremare quando di fronte al Rubicone si attende l'ordine di Cesare di guadare il fiume. Aspettiamo, allora, sulla riva gelata, rinchiusi negli accampamenti a guardare il flusso delle acque.
E che beffa se a tradire è proprio un umile tribuno militare cresciuto nelle fila biancoazzurre.

giovedì 15 dicembre 2011

I Cosacchi dello Zaporož'e

In Europa a passo di carica cosacca. E la carica stavolta la suona il giovane Ataman Libor (Kozak appunto). I Cosacchi, si sa, vivono bighellonando nella steppa, ubriacandosi e lanciando i cavalli in corse folli a briglia sciolta, ma quando l'Aquila dello Zar chiama sono i primi ad accorrere nelle piazzeforti.
Ora comincia il secondo atto della Campagna d'Europa. Dunque, che i veterani si facciano animo e comincino ad assaporare la preda che la lunga marcia gli consentirà di afferrare. Perché come preconizzò il Vate, la via per la Vittoria può essere meno impervia di quello che sembra:

"Deh come allegri e rapidi si sparsero gli squilli
De le trombe teutoniche fra il Tanaro ed il Po,
Quando in cospetto a l'aquila gli animi ed i vessilli
D'Europa s'inchinarono e Cesare passò!"



domenica 11 dicembre 2011

In hoc signo vinces

Non serve immaginarti alla testa di una carica, spada in pugno a falcidiare nemici. Basta sapere che ci sei e la certezza della vittoria si fa largo nei nostri cuori.
In hoc signo vinces, e in questo caso il signum è la maglia numero 25 dell'ultimo Imperatore del Sacro Romano Impero. Vero defensor fidei, ogni roccaforte ribelle è espugnata se l'assalto lo guidi tu, e non c'è vessillo che non si pieghi al tuo incedere, non c'è città che non invochi la tua clemenza. Quando compaiono le tue insegne all'orizzonte, portate dagli aquiliferi, i borghi sigillano le mura.
La tua magnanimità è grande: prometti una sconfitta rapida ed indolore qualora ti siano spalancate le porte, i civili risparmiati, l'onore delle armi. Queste le tue condizioni, guai a chi non vi si attiene.
Buona la prova dell'alleato epirota, stavolta il suo apporto è decisivo e la vittoria, certo non 'di Pirro', arriva anche grazie a lui. Continua così.
Grazie Miro, il tuo popolo ti acclama!

martedì 6 dicembre 2011

Silvio Piola

Se la maledizione si abbatte sul Leone che ritrovatosi non ritrova il tanto agognato gol, e se il Prussiano dagli occhi di ghiaccio decide di schiacciare una mosca che impunemente si era poggiata sui tabelloni pubblicitari, invece di buttarla dentro, allora tocca a te, o Doge de' noantri, fare gli onori di casa e dare il benservito al subalpino ospite.
Il grigiore di una partita scontata, nonché lo scudo sabaudo cucito sulle maglie degli avversari, ci riporta agli antichi fasti imperiali.
Ci riporta a Parigi, espugnata en passant dalle soldataglie del leggendario Silvio Piola, generale biancoazzurro, proconsole inviato dai Cesari a governare le ribelli Gallie.
Vecchie foto in bianco e nero raccontano di imprese coloniali, safari, bonifiche, battaglie del grano, mentre l'Olimpico si immerge in un'atmosfera d' Alto Impero.
Anche Olimpia sembra accorgersene: "Meglio andare più in alto, è da lassù che le vecchie glorie seguono la partita"

venerdì 2 dicembre 2011

J' accuse!

Ed è arrivato il giorno in cui anche Aquila Blu non ha la minima voglia di raccontare la partita del giorno prima..Più che ad una partita, sembra di assistere ad un accanimento terapeutico in diretta. Il gelo dei Carpazi non tonifica i tessuti muscolari, anzi, li indurisce e li blocca in una morsa spietata. A dire il vero viene da chiedersi se questi tessuti muscolari esistano veramente o se, come negli invertebrati siano pressoché assenti.
Dunque j'accuse, caro mister e giocatori voi tutti, j'accuse e " Permettetemi", parafrasando qualcuno, "di preoccuparmi per la Vostra giusta gloria e dirvi che la Vostra stella, se felice fino ad ora, è minacciata dalla più offensiva ed inqualificabile delle macchie": la ritirata dal fronte europeo.
Dopo che il sabaudo invasore aveva impunemente pestato il suolo dell'Urbe, una rinascita, un riscatto era d'uopo. E quale campagna si prestava meglio alla riabilitazione d'immagine se non quella della lugubre e triste regione carpatica?
Ora che le nostre esigue speranze sono riposte nelle scalcagnate truppe elvetiche, mettiamoci il cuore in pace e prepariamoci a gonfiare il petto di fronte alla gogna del popolino ridacchiante che ci attende.