lunedì 3 ottobre 2011

Espugnata Firenze

Dopo che il volto prognato del cercione de 'noantri, esplode in quel suo ghigno di gioia, ma chi l'avrebbe mai detto che sarebbe andata così? E invece è andata proprio così, l'Aquila torna a volare e spicca il volo proprio da quell'Artemio Franchi che ultimamente ci vede uscire sempre a pancia piena dai suoi ostili cancelli.
E' inutile, quando nasci carioca, carioca resti. I passi del samba ti rimangono scolpiti nel dna e l'occasione de dançar prima o poi si presenta e allora: qualche ammiccamento all'avversario, due o tre oscillazioni di bacino, doppio passo e goal. Più facile di così.
Con buona pace di guelfi e ghibellini, gli attacchi viola si infrangono contro una specie di frangiflutti dalla criniera leonina, che salva tutto incredibilmente, (anche se la dea bendata ha già decretato con sentenza inappellabile che almeno il 60% dei tiri verso la porta della Lazio devono,in un modo o in un altro, gonfiare la rete).
Minuto 82' sul cronometro, succede quello che non t'aspetti. Il colonnello della Stasi, Miroslav Klose, ha sin lì osservato la partita. L'ha tenuta d'occhio rimanendo nella penombra da bravo agente qual è. Detestato dal popolino che lo fischia poiché conosce la fulmineità dello scatto di questo mamba prussiano, il buon Miro se ne sta lì sornione, non scalpita, non si danna l'anima. Sa che prima o poi sarà costretto ad intervenire ed infatti...Esperto in intercettazioni, il bomber coglie l'assist del bad boy Sculli e spedisce i tracotanti viola, là dove si conviene che vengano spediti.

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