domenica 20 novembre 2011

Patagonia-Magna Grecia

Quando Michelangelo affrescò la Sistina, si ispirò ad un portierino di provincia che protendeva ogni millimetro di massa muscolare nel tentativo di diventare grande, respingendo i proditori assalti corsari del nemico. Ora il portierino guarda tutti dall'alto della sacra volta, e quando stende il braccio, sente il tocco della Divinità.
Qualsiasi storico ne è convinto, senza truppe corazzate la guerra non si vince, figuriamoci senza la divisione Panzer di Klose, la più letale d'Europa. E allora, nel timore di una seconda El Alamein, bene ha fatto l'ispettore Callaghan da Gorizia a rispolverale i manuali di guerra difensiva. La diga erta per fronteggiare le chiassose soldataglie di Masaniello regge. Il colosso d'ebano e il cavaliere del Baltico, guadagnano la medaglia al valor militare.
In mezzo al campo si muove col compasso, va lento, sembra che studi il terreno palmo a palmo. Poi disegna la traiettoria con un colpo di pennello, oppure pianta i piedi come radici nel terreno e fa scudo col suo corpo allo scugnizzo di turno che si vuole "accattà 'o pallone". Lo sguardo si perde nei vasti orizzonti della Patagonia, nel gelido riflusso del mare sulle rocce, nella calma riflessiva del suo popolo. Poi di scatto si gira e mormora agli avversari: " Mai impero fu più variegato di quello dei cattolicissimi Re di Spagna: guardate Me...e guardatevi voi..."

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