sabato 28 aprile 2012

Aquile e piccioni

Quanta fatica correre su quel campo minato che ad ogni zolla nasconde la trappola che fa scricchiolare le ossa, che allunga i muscoli.
Un'altro grido strozzato in gola, la caduta sul traguardo che brucia le ginocchia. Una sorta di tradimento a pochi giorni dalla fine, una trincea che rimane incustodita, fatta preda dal nemico proprio quando la guerra è vinta.
Con uno stormo di gufi e civette che ci volteggia sulla testa, sarebbe il caso di sciogliere i legacci all'Aquila, che si getti all'inseguimento e li faccia a pezzi col becco acuminato e gli artigli affilati.
Vorremo vedere questo, ma ci troviamo ad assistere alle disavventure di un nido di colombi spennati e impauriti, caduti dal ramo, alla mercé delle volpi e dei ratti.


Per il poco che rimane, decidete! Preferite essere Aquile o  piccioni?

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